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Glaumbaer, Islanda: la fattoria “museo”

Sapevi che in Islanda alcune fattorie sono dei veri e propri musei del folcore? Una delle più famose tenute è la fattoria di Glaumbaer patrimonio culturale, trasformata nel 1952 nel Museo di Cultura popolare.

Se volete avere idea di come si vivesse in Islanda non perdete l’opportunità di visitare questa casa colonica costruita su una collina dalla quale ammirare un bellissimo paesaggio circostante. Formata da diverse abitazioni costruite in epoche differenti, la fattoria si pensa abbia ospitato circa 25 persone che stabilirono certamente un’organizzazione perfetta per la convivenza.

Glaumbaer

Glaumbaer, la fattoria oggi museo del folclore.

La tenuta agricola di Glaumbaer è costruita per lo più con torba e legno portato dall’oceano e raccolto sulle spiagge a testimonianza di come i materiali in questa zona non fossero di facile reperibilità.

E se ancora oggi è possibile ammirare questa antica casa che testimonia come si viveva un tempo in Islanda lo si deve al filantropo inglese Mark Watson che alla fine degli anni Trenta donò del denaro per permettere lavori di conservazioni dell’edificio.

interni Glaumbaer

Immagine ripresa dal sito ufficiale di Glaumbaer che mostra la disposizione delle stanze nella fattoria.

A caratterizzare la fattoria  è un lungo corridoio di circa 20 metri sul quale si affacciano diverse stanze dello stabile: alla sua entrata sono presenti due porte per evitare al freddo di penetrare in casa. Per informazioni visitare il sito web ufficiale: www.glaumbaer.is

La stanza più antica è la cucina che risale al 1760: qui venivano preparati i pasti ed essiccate le carni ed è proprio grazie a fumi provocati da questa tecnica di conservazione che le travi non sono state attaccate dalla muffa e possono ancora essere viste così com’erano. Tutte le pietanze venivano poi chiuse nella masseria lunga, la dispensa più grande.

Qui si teneva la carne salata, le patate, il sanguinaccio e lo skyr, questo yoghurt tipico dell’Islanda. Nella masseria piccola si lavorava invece il latte trasformandolo in panna e burro.

La stanza più grande e più importante, dove gli abitanti della fattoria di Glaumbaer condividevano più tempo insieme, era il soggiorno che fungeva da sala, sala da pranzo e dormitorio.

Era qui che dopo una lunga giornata di lavoro ci si riuniva, ognuno nel suo letto a lavorare la lana o a sentire i racconti narrati da un membro della famiglia o da un cantastorie che poteva passare in zona. Nonostante il freddo d’Islanda e nonostante questi interni non fossero riscaldati, questi riuscivano a mantenere temperature accettabili grazie al rivestimento di torba.

Nei depositi e nell’officina potete infine guardare da vicino gli attrezzi e gli oggetti tradizionali che venivano utilizzati quotidianamente all’epoca.

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